SEI NELLA PAGINA

STORIA


 

Dentro il mondo F.I.E

Siamo nati per camminare, per “correre fuori” come ci suggerisce la parola “escursionismo”.

Andare e scoprire, un passo dopo l’altro, sapendo che questo semplice atto ci tiene in equilibrio; che ogni eccesso nel ‘fare prima’ o tardare ci porterà a rompere la nostra marcia.

Marciare significa aprirsi alla meraviglia del mondo, coglierne ogni singolo momento, sfoltire i pensieri più aggrovigliati semplicemente camminando.

Ed è questo che dal 1880 ha mosso la pionieristica “Fondazione Prealpina” poi mutuatasi nel corso del tempo in quella Federazione Italiana Escursionismo da noi tutti oggi conosciuta e associata alla Federazione Europea dell’Escursionismo.

Ha camminato nel tempo com’è destino di ognuno di noi, questo nostro storico sodalizio, ora diventato gruppo federativo che raccoglie al suo interno diverse attività sportive.

E quale luogo d’elezione migliore della montagna per praticare l’esercizio escursionistico?  Così, di esso fanno parte le gare agonistiche organizzate dalle associazioni affiliate alla FIE, e poi le sfide regionali e nazionali di marcia alpina di regolarità: individuale (10-14 km), a coppie (16 km) o pattuglie da tre (18 km) percorrendo diversi settori al ritmo di passo e respiro che sappia avvicinarsi il più possibile alla media oraria imposta.

Una marcia di regolarità che viene proposta anche nella versione rally escursionistici a coppie: lungo un sentiero di 25 chilometri si succederanno prove di regolarità, corsa e di trasferimento con tempo minimo (un po’ come avviene per le ‘prove speciali’ dei rally motoristici).

Pratiche sportive aperte a tutti, dagli 8 agli 80 anni, perché la marcia è attività antropologica, è l’iscrizione dell’uomo entro i limiti che lo richiamano alla sua forza e alla sua fragilità, muscoli e respiro in sintonia con le gradazioni del terreno, ognuno sempre attento a valutare la propria resistenza in rapporto alle condizioni ambientali e atmosferiche.

Con la marcia attraversiamo i paesaggi (che ci circondano) e le parole (che abbiamo dentro di noi). Con la marcia capiamo dove stiamo nel mondo, camminiamo e il nostro sguardo su di esso cambia così al volgere di ogni nuovo passo.                                                                                                                                                                                     

La marcia di regolarità F.I.E.

 

Aspetto storico e evoluzione

La marcia di regolarità, o marcia alpina di regolarità, trae le sue origini dalle esercitazioni di marcia, con rispetto dei tempi prestabiliti per il percorso in zona montano alpina, alle quali erano dediti gli allievi ufficiali e sottufficiali nella Scuola Militare del Corpo Alpini già negli anni venti del secolo scorso.

La regolamentazione come pratica sportiva fu adottata dall’O.N.D.– F.I.E., “Opera Nazionale Dopolavoro -  Federazione Italiana Escursionismo”; attività sospesa con lo scioglimento obbligato della Federazione negli anni ’30, per essere poi ripresa dopo la ricostituzione della F.I.E. nel 1946 e praticata dai primi anni ’50 nei comitati regionali a quel tempo federati: Liguria, Piemonte, Lombardia e Veneto.

Inizialmente, prettamente maschile per pattuglie di tre elementi, con caratteristiche di gran fondo (oltre i 20 km, per più di 4 ore di marcia ininterrotta e dislivelli complessivi di salita tra 1200 e 1800 metri), nella prima metà anni 1960 è stata integrata con la categoria per pattuglie femminili e contemporanea riduzione dei percorsi entro 18 e 20 km.

Dopo la metà anni 1960 si organizzano le prime prove a partecipazione individuale, con percorsi entro i 15 km, per oltre 3 ore di marcia e dislivelli compresi tra 800 e 1200 metri.

Dal 1985 viene inserita la categoria “junior” (12, 13, 14 anni) mentre i quindicenni già erano ammessi nelle categorie maschile e femminile.   Oltre le specialità individuale e coppie Junior, viene modificata la partecipazione femminile da pattuglie a coppie.

Nel 1995 con il frazionamento tra “amatori” e “senior” per la categoria maschile viene inserita anche la specialità a coppie. 

Con la fase sperimentale del 2014 e le classificazioni definite per il 2015 si intende produrre un regolamento che possa mantenersi tale per gli anni a venire e potersi concentrare su altri argomenti per ampliare la partecipazione e far meglio conoscere il mondo marcia regolarità.

Oltre che sulle categorie e specialità alla base del movimento sportivo si è inteso inserire le possibili varianti organizzative delle gare e campionati per le diverse opportunità regionali.

Considerando lo stretto legame tra escursionismo e marcia alpina, riteniamo valido confermare l’unicità delle categorie, cioè comprendenti sia maschi sia femmine, poiché la particolarità del nostro sport permette la stessa prestazione atletica in ogni singola categoria, tanto più con le tre fasce di medie orarie assegnabili.

Come nell’escursionismo, per gli adulti, nelle gare agonistiche non abbiamo categorie per fasce d’età ma diversificate per scelta da parte del marciatore: agonista al massimo impegno (Senior), con buona preparazione tecnica – fisica (Master), con esperienza tecnica e minor impegno fisico (Amatore).  Per i minorenni sono previste le categorie d’età: Ragazzi, Cadetti, Junior.

Le gare vengono proposte: in agonistiche per marciatori esperti che partecipano ai campionati regionali e nazionali delle varie specialità (individuale, coppie, pattuglie); in attività promozionale per escursionisti, occasionali o saltuari marciatori di regolarità.

 

Aspetto ambientale e tecnico organizzativo

L’ambiente naturale dove si svolgono le gare di marcia regolarità è generalmente il territorio montano delle vallate o pedemontano delle Prealpi.

Sostanziale è la conoscenza del territorio per variare il percorso di gara tra sentieri e mulattiere ben segnalati con raccordi transitabili, con il ripristino di sentieri ormai abbandonati o la tracciatura di nuovi tratti.  Particolarità della gara è la segretezza del percorso per i concorrenti, che ne scoprono il tracciato seguendo le apposite segnalazioni via via che procedono.

Organizzando queste manifestazioni in zone diverse dalle normali sedi delle associazioni, risulta evidente l’attitudine alla ricerca di collaborazione con persone ed associazioni residenti nelle località prescelte; come annualmente avviene per i campionati nazionali organizzati in località con buona ricezione escursionistica ma fuori dal normale circuito delle gare di marcia.

All’attività sportiva basilare si uniscono quindi gli interventi di manutenzione del territorio, utili al mantenimento dell’agibilità sentieri.  

La preparazione di un medio percorso (12 -15 km) impegna più persone per diverse ore nell’arco dei mesi che precedono la manifestazione, per uscite successive: di osservazione del territorio, di individuazione e pulizia del percorso (taglio erba, deforestazione) lasciando però intatta la conformazione del terreno che diventa un elemento da interpretare dai concorrenti per l’impostazione della loro tabella di marcia, di prova delle medie orarie assegnabili nei vari settori.   Ultimi interventi saranno la misurazione dei vari settori in cui sarà diviso il percorso, da farsi con apposita ruota ** ed infine, il giorno precedente la gara, la segnatura con bolli o tratti di tinta delebile (mulattiere, tratti di asfalto o cemento), bandierine (in campo aperto) o strisce di carta appese a rami, siepi, ecc.; provvedendo a fine gara a raccogliere questi segnali.

Particolare attenzione dovrà porsi nella distribuzione dei settori di salita, discesa, saliscendi o piano; evitando la salita ripida nel primo settore e possibilmente settori di durata oltre un’ora.

            

** la ruota ideale e riconosciuta dalla CTFM ha una circonferenza compresa tra 135 e 142 cm ed è dotata di un contagiri fisso con sistema di connessione al perno della stessa; è di una certa pesantezza e maneggevolezza per poter aderire costantemente al fondo del terreno, sarà condotta in modo da non subire sobbalzi che alterino la misurazione del percorso.

 

Aspetto sportivo

Nella marcia di regolarità il fattore determinante è il rispetto delle medie orarie prefissate per percorrere i diversi settori in cui è diviso il percorso.

I settori sono inclusi tra due controlli orari (CO) dove viene rilevata l’ora di transito alla frazione di minuto (ora, minuti, secondi).

L’orario viene rilevato dal cronometrista al transito del concorrente (ultimo della coppia o pattuglia) sulla linea indicante la posizione del CO.

Solo nel CO di termine gara l’orario viene rilevato al decimo di secondo, per la discriminante nel caso di parità di penalità totali in classifica.

Il transito è a ingresso libero, a scelta del concorrente, con vincolo di non interrompere o modificare la marcia negli ultimi 20 m (segnalati) in vista del CO.

I settori sono “concatenati” e l’orario di transito al CO vale contemporaneamente come orario di inizio per il settore successivo.

Ad ogni concorrente (coppia o pattuglia), prima della partenza, viene consegnato un tabellino dove trascrivere le medie assegnate per ogni settore. Senza altre informazioni sullo svolgersi del percorso.

Le medie orarie sono prefissate in due o tre serie per ogni categoria agonistica, tra le quali il concorrente ha libertà di scelta. Per ogni categoria ci sono quindi due o tre tempi teorici di settore corrispondenti alle medie predisposte.

Un settore, tra due CO, può essere diviso con l’assegnazione di due medie, con cambio volante senza rilevazione orario e vale quindi il tempo di percorrenza complessivo del settore.

Il tempo teorico di settore è mantenuto segreto sino all’esposizione degli orari di transito di tutti i concorrenti al CO.

Per ogni settore compreso tra due CO viene attribuita una penalità (PE) per ogni secondo di anticipo o ritardo acquisito rispetto al tempo teorico di percorrenza.

La classifica viene stabilita sommando tutte le penalità (PE) conseguite nei vari settori.

Per le classifiche dei campionati regionali e nazionali previsti su più prove, viene assegnata una penalizzazione (PZ) ad ogni gara, attribuendo il valore “0,00” al primo classificato ed a seguire una penalizzazione (PZ) uguale alle maggiori penalità (PE) conseguite rispetto al primo classificato.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 E.B. - A.A.

  

 

 

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Marcia Regolarità Alpina

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